c’è la bruta forza muscolare
che spiana la strada ai sentimenti
ed una forza molecolare ch’allontana
e attrae a seconda che il fiore del tuo viso
sia ambra o inchiostro nero d’infuocato polpo.
questa natura magnetica che studia
i movimenti, li appiana come un magistrale
mattarello d’azdora, li amplifica come un corno da caccia
intonante cuciture e legami chimici furenti, milioni.
così la rete tra simili fa come la spugna e la lamina:
si stende, diviene silenziosa, discreta
ma violenta, mutua reale realtà intramolecolare.
Intricata come un incontro, mi piace!
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grazie, bacio
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Leggendo la tua poesia ho trovato assonanze musicali con questa Sonata giovanile di Shostakovich. E mi pare che rispecchi in generale il tuo stile…Questo genere di accostamenti è sempre labile e discutibile, ma spero non me ne vorrai. Con stima.
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grazie piero… sì, shostakovich è effettivamente sempre presente… il suo distacco intellettuale ed il suo sarcasmo, l’ironia… un saluto…
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