i sassi nella testa

ma nella testa che c’hai, i sassi?!
così gli urlava ad un centimetro dal naso,
sputacchiando, l’amichetto. poi si ricominciava
colle bugie, i finti baci, le sciocchezze stupidine
a pochi passi, per le ragazzine -candide,
fresche come neve, vita nuova, promessa.
la gioventù l’ho vissuta anch’io così a tratti,
sincopi: ceffoni, cadute, spintoni, ginocchia sbucciate,
sanguinanti torrenti ed ematomi silenti.
lacrime di coccodrillo, urla pungenti, esagerate
roventi, pandemoni massacranti e silenzi
avvolgenti. quel bambino non aveva un intelligenza
brillante quasi certamente, non si meritava
per nulla al mondo quel trattamento infame-
così simile a noi, agli altri prima:
non eccelleva, mediamente a galla come la pulce
sull’acqua, ma la pulce sull’acqua danza ed io
ho scritto questo per fare ugualmente
ricamo di gioia, senza rimpianto.

8 pensieri riguardo “i sassi nella testa

Parole, parole, parole: