ouverture… che cos’è questo?

Giovanni_Gasparro_-_Al_limite_(2006-part.)

giovanni gasparro -al limite- (particolare)

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PREMESSA

ho fatto il giro largo della casa,

a lungo ho nuotato, inseguito

tutti i raggi sull’ acqua…

sono indietro tornato, riandato

verso lì, verso giù, toccato

castra e claustra del fondo…

non ti ho ancora trovato

non smetto di cercarti

so che sei qui.

                         DE SIGNORIBUS

.dali`

,

saluto con piacere infantile chiunque in questo momento si stia accingendo alla lettura di queste piccole bagatelle

ciò che leggerete è evidentemente un blog, un blog nato sotto la pressante sfida della conservazione della poesia

e al medesimo tempo anche una rilettura del mio materiale, messo a dormire in qualche hard disk o qualche pagina sperduta

in fondo ad un mobile… non so se ne valga davvero la pena, ma a parte il narcisismo ed una condizione di inoperosità

lavorativa costretta da eventi sopra, sotto, attorno a me, se ne avrete voglia, leggete queste minute,  povere cose d’uomo…

bagatelle meditabonde e tremanti…

signore e signori, buona lettura!

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 Luca Parenti

45 pensieri riguardo “ouverture… che cos’è questo?

  1. Davvero una buona lettura: sto trovando sensazioni che mi piacciono molto.

    Grazie per il tuo lavoro ma anche per il tuo impegno: la conservazione della bellezza è al giorno d’oggi uno dei compiti sentimentali a cui è più difficile essere all’altezza, perchè mette a nudo le contraddizioni proprie e del mondo languente in cui affondiamo – ma è importante non smettere di desiderare..

    Hai il mio supporto e simpatia. Un saluto e un sorriso

    Bianca

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  2. Perchè non aggiungere una grande musica alla tua Ouverture ? Le parole sono di Goethe, la musica di Schubert, l’orchestrazione di Berlioz… Una disperata cavalcata nella notte, il malvagio Re degli Elfi, un bimbo che muore tra le braccia del padre affranto… Il dramma si consuma entro pochi, intensi minuti di poesia.

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  3. Ciao Yoklux, ti scrivo per dirti cinque cose. La prima, è che le tue prove (per me) sono interessanti. La seconda, che qualche volta (per me) sono riuscite. La terza, che è promettente (per me) la direzione della tua ricerca. La quarta, che non clicco “mi piace”, se proprio commento, ma sono pigro e ho una limitata accessibilità a internet. Infine, se dovesse sembrarti che io abbia le idee molto chiare, sappi che è solo apparenza.
    Un’ultima postilla. Non capisco bene che cosa sia, oggi, la bellezza. È un corpo di modella? No, ovviamente. Ma allora cos’è?… – Oppure, è la parola scelta che forse non funziona? (Tutte domande su cui ho risposte timidissime.) Ciao.

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    1. Ciao Pierluigi, felice del tuo intervento… apprezzo molto il tuo senso ironico (sei ironico, vero?)… forse la bellezza e anche nel sarcasmo… forse e’ una visione, un modo di vedere le cose… le parole non funzionano sempre bene, anzi piu` ne uso piu’ si palesano “buchi” ed ambiguita’… ti saluto timidamente e ti leggo con gusto…

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      1. È anche su quei buchi e su quelle ambiguità, mi sembra, che la poesia lavora. Quanto all’ironia, forse è un modo per elaborare e dominare un certo disorientamento tipico dei nostri giorni…

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  4. Domanda. Anzi curiosità che non c’entra niente con la tua poesia. Il tuo nome mi ricorda quello di un folletto con il cappello rosso Yok Yok di certi libri della mia infanzia…
    …se vuoi ti segnalo altre mie cattiverie… (trattatasi di pubblicità chiaramente non occulta)

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      1. Sì lux l’avevo intuito ma yok credevo fosse un luogo o un essere fantastico. Eppure ho scoperto che Yok è uno street artist australiano, pensa un pò, e dunque hai fatto bene a mettere quel “lux”. 😊

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