la musica è italiana
viene da quella luce fulgente
del nostro passato che inorgoglisce
c’inquieta, che ancora riverbera
e spera e quel canto polifonico
delle chiese e l’inviluppo
del contrappunto dorato
dalla laude degli antichi borghi
e trovatori, ecco
la poesia del mondo non viene meno
se la lingua del canto e della poesia
son l’italiano, beato paradiso
di splendida bellezza e saggezza
è allora sì, avrà senso
pilotare l’astronave
oltre i bastioni d’orione
oltre i confini impensabili
tra quei bianchi angeli abbacinanti
concludendo come Betelgeuse
trasformandosi in vigorosi
generosi aliti rigeneranti
violento brillamento di creazione.
musica
musica per organi fragili
lei ascolta la musica popolare
poi quella che la fa danzare.
io son più cerebrale
da Respighi e Shostakovich
mi faccio annoiare:
lei dice che son vecchio
le rispondo giovanile
che mai son stato giovane
e un bicchiere le porgo:
nel bicchiere il mio cuore
ardente ed innamorato
come il primo giorno
in cui ho ascoltato
il concerto per violino
di Korngold. la diversità
è vero, muove il mondo
la musica lo elettrifica
come la piccola lucciola
persa nella notte dei tempi.
musica ed immortalità
la musica di Mahler Shostakovich
musica splendida per corpi sordi
la musica
esala lapilli ed energia, splende di luce e buio
ansima come una balena, stride e farnetica
come il primo dei non detti
l’ascolto e mi viene la pelle d’oca
la musica
è impalpabile respiro divino
(proprio di dio, quello vero
senza barba capelli triangolo luce
sì, quello che non esiste)
è il massimo col minimo
la musica è la parabola
la morale con l’etica
è il sesso degli angeli
la cravatta nel primo giorno di lavoro
il fiato dell’umanità, esaltazione creanza
comunione di genio e idolatria
la musica
la sconosciuta all’angolo che ti piace
sorrisi e palpatine
triangolo amoroso, corna e leccatine
la musica mi ha salvato la vita più d’una volta
m’ha tirato fuori dal pozzo
a calci in culo
scaravoltato, imbalsamato, irretito
m’ha strappato le vesti
mi ha fatto conoscere veramente mio padre
e lui mi ha presentato in un eccelso autunno nebbioso
vivaldi bach paganini frescobaldi lully berlioz verdi
handel puccini shostakovich corelli schubert mahler
stringendo le mani a tutti questi miracoli
m’è venuta persino voglia di scriverla
scarabocchiarla, inciderla
con le note
tentando l’impossibile, l’inesplicabile.
ed ora la musica è la compagna
nelle veglie, nei sogni
in bagno, in cucina
tra le fette di pane e la maionese
nelle pause, nella frenesia
combustibile e comburente
lei è la compagna più fedele, fuoco e fiamme
nessuno può rimpiangere nessun`altra cosa
dopo aver fatto l’amore
con la musica.
mortalità
mio padre nell’urna nera sul mobile in alto, la guardo
sono persino felice, scoppierei a piangere
(lui mi leggeva, non parlava).
stiamo assieme ancora con la musica
un buon libro, l’intelligenza del silenzio:
come continuasse lo scambio.