il giorno è di pioggia
il cielo s’incurva
in nuvole e pace
io ti credo e affermo
che il silenzio ci cinge
e neppure un respiro.
nessun fiore guaisce
il tempo inveisce
tra un attimo e l’altro
ci troviamo soli.
Tag: pioggia
Sotto la pioggia
La vogliono vuota la città
silenziosa come un tumulo
sotto la pioggia. Vogliono
puttane spacciatori, ma celati
la luce del sole non consola.
Una certa dose di pedofili
guardoni ed esibizionisti
stupratori, mongoli e picchiatori:
sono gli organi speciali
ascessi purulenti ma dotati
nella civiltà dell’immagine
nella cultura dell’io il mio dio.
Il corpo li cela e li nutre
la mente spergiura li cancella.
I buoni snocciolano frasi ad effetto
per nutrire la bestia.
La pioggia
La pioggia bagna appena la terra
impreparata, qui attendo l’ora incerta
coricato in mezzo alla mia tempesta
solitario calpesto. Mi si spieghi
dell’umido l’odore autoritario
ed il continuo incedere dell’orologio.
Mi s`ingaggi per un’operazione rétro:
ristoro dei sensi e dei pensieri
ritorno al gioco fatuo del fanciullo
ritorto nei rigagnoli senili.
lavare colla pioggia
la pioggia scende lenta, il colore dominante
grigio, plumbeo, uggioso scarabocchio
piovano. come noia ed il sapone affranto
delle stoviglie, tutte cose oggi piangono:
meno i corpi, perché protetti, mancano
all’appello del tempo, l’attimo, forse poche ore
di latenza. che sembrano tutta una stagione
di cambiamento o null’altro. tutto fermo, bagnato.
tutto movimento, asciutto. tanto amore, silenzio
tra carezze.
campagna ognindì
pioggia così abbondante
abusivi laghi di campagna crea
gatti infreddoliti affamati di lucertole
che fan da bagnini a bagnati calzini
nella promessa d’un tepore maggiore stesi.
soleggiata paglia di covone
tensione e possanza d’aratro
ah, splendida pacifica campagna
ogni dove tue spore di sacro rilasci
e non menti mai, è che ti siamo debitori.
giudice sorridente
dopo pioggia il sole
dopo lacrime sorriso.
prima l’antefatto eppoi
l’azione, prima il giogo
poi il galoppo: così il giudice
ricusa l’emozione:
non c’è mai realtà certa
nella smodata
eccitazione.
Dimenticando
Si chiama già il mattino
la sera, per refrigerio.
Con le cicale si fa caciara
per dimenticarsi.
Mio sudore, un lago
sulla tesa pelle
come un tamburo:
danza della pioggia
per sopravvivere ancora.