Affonda la voce nel nero notte
non ci sono grilli né lucciole
né silenzio. Il camion fende
la linea della città buia rimpinzata
di slow food e sigarette cancerose
le puttane giocano al dottore
io vorrei tanto dormire.
Ho paura di svegliarmi
nella luce che acceca
e rimprovera.
Tag: voce
voce del bambino
piccola creaturina amatissima
d`irriducibile vorticoso moto
stai costruendo il linguaggio
con alfabeto particolarissimo
agglomerato creativo di suono
un appallottolarsi futurista
una lista infinita di versi e traversi
una buffa baruffa di consonanti e vocali
allargate, strette e deformate
una lingua aliena ma terrena
con occhi mani e bocca
voce strumento fonico
che stringi il cuore madido laconico
di padre attraversato dall’orgoglio.
silenzi
quando hai lasciato la tua voce sulla lavatrice stamattina
ti sei accorta che io ero lì
con una rete d’appetiti andati a male e non domande nell’aria fredda
che non ci sono passeri e merli
(è novembre, anche se mite e leggiadro, folle come una libellula drogata)
che la pace non è sempre una cosa migliore
che il tempo si ferma – a volte – per liberarci
quando hai lasciato la tua voce
ero lì
pronto ad ascoltare come un novellino, un bimbo stremato, offeso
non posso conservarla nel frigo come una pesca
non c’è più
della tua voce
mi sono accorto che è rimasto solo il suono
ed è
ricominciato il silen
zio.
vederci chiaro, smaltire la sbornia
tutto infittisce, s’insabbia
nelle fondamenta stratifica
poi alla luce qualche fiore
più che altro steli,
peli di noia, fieri, neri
strati, inerti -strati di torta
logora. e la materia tace
le parole non servono-
nemmeno la voce, che l’angelo
stanco tace un giorno
un’eterna notte.
riaccende la luce
accende la luce
un cuore di silenzio
scolpito nel tempo
incanta il luccichio
di fotoni sfarfallio
lucenti su boccioli
mezzi dormienti
e l’odore dell’esserci
nei tessuti, cortecce
e osmosi silenti.
si chiama vita
si rincorre, mai ferma:
al centro c’è la voce
ma non c’è parola
la coscienza della terra.
ragno, ragnatela e voce
parla forte di te:
sento così poco
quando devo
sentirmi uno intero –
con te. senza. sospira:
ti sento così forte –
una tramontana.
è la fluttuazione
del sentimento.
sale e scende
come il ragno.
la ragnatela
te la sei portata
via svelta, tessuta
d’umiliazione
quindi bruciata.
un colpo di rossetto
te n’eri già andata.