la malattia

strazia la malattia, tu ed attorno
per induzione i tuoi cari.
più maldestro ti fa, vizzo
irriconoscibile corpo opaco.
quando in mente mi sovviene
vivida come il giallo colore
corpo del padre mio terminale
piccolo, emaciato sul letto sfatto,
allora intendo veramente
il passaggio controverso
sulla terra: quanto dolore.
la tempesta, i petali e qualche approdo.

poesia

non ti rincorro
m’accorgo d’esser fermo.
nessuna frenesia nessun colore
il vivo è spento. la mattina
al lavoro. il pomeriggio
è ricordarsi d’una sera
a misura d’uomo.
risalendo il fiume
come il salmone
che dove nato va a morire.

terminando

apro a volte piccole finestre e fuori
osservo: capto la falsità nelle linee
orizzontali e l’ingegno della verticalità
che l’uomo chiama dio. ma non viceversa.

laborioso

passerà la nottata nel più sordo
silenzio. la luce del sole
freddo nel cicaleccio appassirà
eppoi come col greto la siccità
sfioriran le gioie in qualche
stramba postura, come diniego.
è del lavoro la corrucciata fronte
vien detto anche sacrificio.

tempo al tempo

son per strada presto al mattino
non per scelta, per contraffazione
del sociale. libertà di liberarsi, questa
sì, libertà vera. di non incidere troppo
nel quieto vivere. l’esistenza
si paga cara, col proprio tempo.

che stai cercando

——————————————————-a Derek Walcott

non perfetto il gesto mio
nemmeno il respiro
il gioco del corpo
l’anemia che porta via
quella dell’anima scarica
dopo il lavoro
che altri arricchisce
non libera, no.
non perfetto
il mio gesticolio
ed il provar
negativo:
so
che speculando
troverò il buono, forse.
sol per questo
come slavina

non cedo.

 

punteggiatura sotto coltura

quante volte
la punteggiatura manca:
c’è la cavata
non il sostegno
c’è l’ortografia, il senso
il tratto bello
ma la punteggiatura latita.
eppoi il complemento c’è
il soggetto e l’oggetto
il sentimento protetto
nell’ortografico progetto.
è quando un piccolo singolo tratto
non è mai stato
il costrutto è sotto sfratto
il significato distrutto
come l’uomo solo, nel lutto
senza tutto.

come sono

sono come sono

come il cielo

la camera da letto

il dentifricio,

niente rimpianti.

non perfetto

e non mi puoi cambiare

forse scalfire

come succede alla dura pietra

plasmata dalle atmosfere

della terra anziana.

rassegnati e amami

e sopportami:

sono idea e suo contrario

nella mano o il nostro futuro

ed il trascorso

come la pergamena canto

distinguo come nel rifiuto.

blindati come acquari

ma con un cielo di stelle.

flessibili come binari.

fallibili come infanti

tutti, tutti quanti.

apocalisse tenera

come pane la mia casa rotonda

non ha spigoli come il mare

chiude ogni scontro nell’incontro

anche quando toglie aggiunge

è la mia casa

quando lontano sono

non sono più quel che ero

poco prima e poco dopo

altro e differente

sempre vincente

anche da perdente

ma nella mente

la mia casa ha solo un padrone

m’aspetta ogni sera

lontano dalla galera

che ci siam costruiti attorno

perdendo tempi e pezzi,

come una lenta

dentiera in balera.

disamorato annoiato

vuoi qualcosa

che è sempre di più

d`un nulla più una rosa.

che non ci piova:

non provarci

non saprei come starci.

sole sbarazzino

sole splendente

tanto indifferente

il mio vicino che s’improvvisa meccanico

il miagolio da sotto il tavolo

il giardino che rivive

chi l’avrebbe detto, eh.

chi aveva torto

avrà torto

lo stesso per chi aveva ragione

e questo sole splendente

lucente come un fredda cromatura

di una moto che non t’appartiene

sole potente

sole indifferente

sole cittadino.

notti scure

quando t’abbraccio ti straccio.

ogni sguardo è un bugiardo:

lasciami cavalcare l’onda

dell’alquanto. terribile

l’invisibile.

quale titolo?

i promettenti giovani nullafacenti
perché zuppi di promesse
perché incapaci al sacrificio
perché carne della nostra
perché. perché non servono

a niente le promesse

a nulla compiace la gioventù

dispiace al vertice

che disperde dall’apice

non serve più

colorare il tempo con la gioia

se i tempi marciano in pace

privi di sensi. distrazioni uniche

titoli dei giornali

televisivi battaglieri

politici inconcludenti

calcio pallone

emozioni nella globale rete a strascico

termina l’emozione

sempre più separati

perdenti. come i tempi.