tempo svuota
cancella al dunque
croste, batoste
giravolte. l’oltre
-mani, cravatta
piani. tutti gli inciampi
i dolori. tempo
castighi memorie
e fandonie, tremori. mi chiami
all’appello, senza nome, giorno
per giorno -mi serve
l’ombrello, so soltanto
quello: ti faccio
da sfondo,
come al camposanto
freddo tufo traforato.
ecco l’immondo:
dimenticarsi
persino di dimenticarmi.
e ricordarsi
di ricordarti
che bella!
:)
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grazie!
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a te!
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L’ha ribloggato su Parole nel Secchio.
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Decisamente bella!
Tu sai ciò che penso sulle tue chiuse!
Un abbraccio
gb
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