frutti assopiti

oggi il canto è stato più basso del solito

litania stantia, monocroma

un bassorilievo incompleto ed insipido

una mezzaluna e meno, spuntata ed ingrigita, canuta.

oggi il rumoreggiare del pubblico

l’ha fatta da padre padrone, grande dittatore,

monarca assoluto, dio… tuttavia questo bene che si ricerca

persino nelle piante del giardino, nelle radici intricate

nei cenni indecifrabili, minimi… questo minimalismo

organico, vibrante, che ci impone l’esserci e dichiararsi vitali…

mi sto così vicino oggi che mi viene in mente mio padre nel garage

piegato sul bancone affollato di materia, padre pelato e paziente e buono ed ironico

alcuni amici più amici della media, un bravo cane, l’amico

immaginario delle mattonelle, dei ripostigli, i passeri alle cinque del mattino…

mi sto così vicino oggi -coincido- che riesco persino a giustificarmi

e a non infierire.

Un pensiero riguardo “frutti assopiti

Parole, parole, parole: