il mo(n)do là fuori è terribile

desiderare l’indesiderabile
morti e sepolti ci rende.
il premio pospone, l’idea gioia
è la macelleria del desiderio
che ci vorrebbe vivi ed invece ci snatura
preclude ed allude.
è così dal prima al dopo
non ci rendiamo più conto:
tutta pubblicità
servizietti per ricche corporation
morti che camminano, giganti nani.
questo il mondo che vogliamo?
ce lo teniamo bello stretto
sino all’orizzonte ampio
del senzatetto.
è qui la festa?
no no, neppure nell’alto dei cieli.

Parole, parole, parole: