ho guardato l’immagine mia
deposta sul vetro come pergamena
e non ho avuto dubbi sugli anni
le rughe sono anelli del tronco
che rigira su se stesso. morirò
travolto dal treno o da una sincope
cuore iperteso che s’ascolta silente
come meccanico tornire. e non voglio
pensarti tempo. non saprei che dirti
non saprei dirmi. ti fisso deciso
un po’ sconfitto. tempo m’arrendo.

Parole, parole, parole: