il poeta va a capo quando cazzo vuole

—————————————————————a M. Parente

il poeta si veste
strano, è eccentrico e sensibile
il poeta quando è femmina
mette camicie nere
e copricapi neri non alla moda
e oggigiorno
appare più poetico
perchè la poesia è diventata femmina
quando è maschio
si fa i tatuaggi (sempre neri)
si fa crescere la barba nera
fa discorsi complessi con parole forbite
per non dire nulla
come quasi il cento per cento
dei politici
i venditori porta a porta
i testimoni di geova
i preti
i venditori di aspirapolveri
trucchi e sbobbe dimagranti
eccetera eccetera eccetera

e parla di amore
spesso un amore andato a male
un amore non corrisposto
un amore romantico
un amore irraggiungibile

il poeta che sia maschio
o che sia femmina
andrà a capo
a cazzo di cane

è il verso libero
e per questo
sembrerà un vero poeta
fatto e completo
deridetelo pure
il poeta non scompare
anche perché non è mai esistito
e non guadagna un euro:
dimost
rate il contr
ario.

7 pensieri riguardo “il poeta va a capo quando cazzo vuole

  1. il poeta è svestito
    fisico palestrato
    da anni di composizioni
    allenamenti cinque su sette
    e il saggio col poema a fine anno
    la poetessa ha un drago cinese in miniatura
    tatuato in un posto sicuro
    lavora in un’agenzia immobiliare
    e quando ti mostra un bilocale da riattare
    per lei è una reggia di stucchi specchi e oro zecchino
    così incanta il povero cretino
    e porta a casa la pagnotta
    (la poetessa è naturalmente gnocca)
    il poeta e la poetessa
    cinguettano versi come pappagallini
    inseparabili dentro la gabbia
    cip cip cip amore mio
    cip cip cip ti amo anch’io
    un sodalizio che neanche
    due cuori e una capanna
    hanno un cane
    uggiola
    distici
    e
    abbaia
    in
    rima
    bau
    bau

    e va a capo a cazzo di cane

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Parole, parole, parole: